Siena

Creato il: 16/03/2010
Data Da: 09/12/2006
Data A: 09/12/2006
Pubblicato: Si
Licenza: No
Nazioni: Italy
: siena
Parole chiave: panforte, ricciarelli, cantucci, vin beato, ribollita, pici al cinghiale

Visto che dopo i bagordi medievali ci siamo alzati tardi per la colazione al b&b, andiamo alla pasticceria Nannini - quella della cantante e del pilota di formula uno! Dopo cappuccino e cornetto, ci spostiamo nella zona del locale in cui sono esposti per la vendita i prodotti tipici di questa azienda (panforte, ricciarelli, cantucci e vin beato, ecc.) e facciamo un po' di scorta...

La mattinata scorre sotto l'ombrello a zonzo per le vie del centro, dentro e fuori i negozi, su e giù per le stradine già piene di gente che urtiamo di continuo con l'ombrelli. In via di Beccheria c'è l'atelier di un grafico/illustratore con le sue creazioni ("vignette, poster, illustrazioni e video comici"). Girando qua e là notiamo che la maggior parte delle vie di Siena sono state ribattezzate, e riportano la doppia targa col nome nuovo e con quello precedente...

Passiamo per il santuario-casa di Santa Caterina "patrona d'Italia e d'Europa" e da lì raggiungiamo per una bella salita la basilica di San Domenico, con il suo campanile tozzo e al cui interno sono conservate le reliquie della Santa. Mentre osservo un gruppo di adolescenti spagnole o sudamericane intente ad accendere una dozzina di candele senza mettere neanche 1 cent di offerta, usciamo e ci incamminiamo verso la Fortezza Medicea, al cui interno è ospitata, oltre alla Fondazione Siena Jazz (www.sienajazz.it), l'Enoteca Italiana, che raccoglie i migliori vini italiani in una bella sala ad archi e che offre servizio di degustazione. Visto che è proprio l'ora di pranzo, ci fermiamo e "degustiamo" un Nobile di Montepulciano accompagnato da un vassoio di formaggi e salumi misti. Oltre a noi, solo un'altra coppia seduta e in sottofondo un cd di vecchi successi di Stevie Wonder. (€ 21 il conto per 2 persone).

Dopo pranzo passeggiamo lungo le mura della Fortezza, da cui si gode il panorama su San Domenico, il Duomo e i tetti rosso mattone della città.

La sera, per la cena, andiamo in un ristorante in via della Galluzza, che avevamo già adocchiato la mattina, con i suoi piatti di ceramica al posto dell'insegna del nome. All'interno, l'atmosfera è accogliente, archi in pietra con appesi elmetti dei fantini delle varie contrade, piatti in ceramica alle pareti con dediche "a Badoga" (il nome del proprietario e del sito web del ristorante) e uno specchio fumé sulla parete di sinistra che all'entrata non avevo affatto notato e che fa sembrare il locale ancora più vasto (e che mi ha fatto ricominciare due volte il conto degli elmetti appesi, che sembravano molti di più in un primo momento!). Nell'aria aleggia un profumo - di funghi direi - che fa venire un'acquolina in bocca...ordiniamo quasi subito due bruschette "all'olio novo", poi una ribollita e un piatto di "pici" al cinghiale, accompagnati da un vino Rosso di Montepulciano alla mescita e per finire una fetta di torta bevarese e cantucci col vin santo. Tutto ottimo, il conto è di € 41 in due.

Il nostro soggiorno purtroppo sta per finire, peccato. Qui si sente molto viva la tradizione e la storia: il Palio è ovunque, nelle bandiere agli angoli delle strade, tra contrade confinanti, nelle foto sui muri dei ristoranti, nei discorsi della gente per strada e ai bar...c'è poi questa armonia di colore uniforme, rosso mattone, che dà una nota calda al paesaggio cittadino, su cui spiccano - come zebre tra le antilopi - i colori bianco e nero del Duomo e del Battistero.

Memo Associati