Siena

Siena_5
Creato il: 16/03/2010
Data Da: 08/12/2006
Data A: 08/12/2006
Pubblicato: Si
Licenza: No
Nazioni: Italy
: siena

 

 

Mi sa che stanotte è piovuto. Dalla finestra vedo i tetti bagnati e un'aria grigia tutt'intorno.

Facciamo colazione nella saletta con l'albero di natale: ci sono altre due coppie ed Elisa che prepara il caffè. È un'atmosfera molto accogliente, le tende rosse, la tovaglia rossa del buffet, le lucine accese, i libri sul Palio sul mobile...

Scendiamo in strada: oggi è festa, ma molti negozi sono aperti. Passiamo da Banchi di Sopra, vicolo S. Pietro e subito siamo al Campo: mentre Ste cerca di fare una foto a 360 gradi con 40 scatti, io mi rimiro la Fonte Gaia. Prendiamo via del Salicotto: due bandiere sventolano all'angolo della strada e ci avvertono che stiamo entrando nella contrada della Torre. Dalla Piazza del Mercato c'è un bel panorama sulla basilica di Santa Maria dei Servi, che decidiamo di raggiungere subito. Lungo la via del Porrione in direzione della basilica, ci fermiamo al n. 65 per prenotare un tavolo in un ristorante medievale con menu tipico a prezzo fisso di cui avevo letto buoni commenti su internet. Stasera poi è venerdì, giorno di giullari e intrattenimento musicale.

Giunti alla basilica, giro la testa distratta da nuvoloni neri all'orizzonte, e mi accorgo del colpo d'occhio che da qui c'è sui tetti di mattoni e sul Duomo bianco e nero. Visitiamo tranquilli l'interno della basilica, siamo praticamente soli: è mezzogiorno e anche le funzioni religiose sono finite.

Com'era presumibile, all'uscita piove e il panorama è lattiginoso. Ci armiamo di ombrello e ripartiamo, finendo adesso nella contrada di Valdimontone, come annuncia un'insegna dorata su un muro in mattoni qui di fronte: ho letto sulla guida turistica che a Siena ogni contrada ha la sua amministrazione, il suo archivio, un museo, e ovviamente, la sua bandiera! Ad es. tornati in via del Salicotto, all'altezza della Società dell'Elefante, ci imbattiamo in un gruppo di senesi in strada, con i fazzolettoni della contrada della Torre attorno al collo e alle spalle: che fanno? Chiediamo a due tipi in piedi sull'ingresso del Museo della contrada se è possibile visitarlo, "no, il Museo no". Pazienza. Proseguiamo, ecco la contrada dell'Aquila, procediamo per via di Città, via del Capitano, ed eccoci al Duomo. Un grosso abete è stato sistemato al centro della piazza: è addobbato con lucine, ma è giorno e non si vedono.

Dopo uno spuntino in un bar dietro al Duomo, passiamo il resto del pomeriggio passeggiando senza metà per le vie del centro. Tra l'altro notiamo che la maggior parte delle vie sono state ribattezzate e presentano la targa col nome attuale e sotto una targhetta col nome precedente.

Arriviamo fino a Piazza Matteotti e a Piazza Gramsci, dove hanno allestito dei mercatini di Natale: in particolare c'è un banchetto che ci attrae più di tutti: un francese espone i suoi sacchi di spezie, ce né di tutti i tipi, erbe da cucina essiccate, stecche di liquerizia e di cannella, tè nero, curcuma, zafferano, cardamomo, mazzetti di lavanda...noi portiamo a casa un sacchettino di preparato per vin brulè. Ci sono poi altri banchetti con biscotti francesi ai vari gusti, dolci austriaci, maglioni e berretti coi pon pon, borse e cappelli di lana cotta...peccato che la corrente elettrica va e viene, e non riesco a capire di che colore è un berretto con le orecchie d'alce: sembra di stare in quelle chiese dove per illuminare le pareti con gli affreschi (S. Giovanni dei Francesi un esempio a caso!) bisogna metter le monetine e dopo 3 minuti si spegne tutto e non vedi più niente.

Così, ce ne torniamo indietro, ci fermiamo a fare i turisti americani e prendiamo un aperitivo seduti ad un tavolino di un bar di piazza del Campo, rimirando le luci blu cono cui sono stati addobbati i palazzi che si affacciamo sul Campo (abbastanza sobriamente, possiamo riconoscere). Mentre beviamo, continua a piovere, ma noi stiamo più o meno al riparo sotto dei tendoni marroni. Accanto a noi, riecco un gruppetto di ragazzi con i fazzoletti al collo: stavolta riconosciamo dal disegno sulla nostra guida che si tratta della contrada della Tortuca, dai colori giallo e blu a righe.

Nel frattempo comincia a diluviare e un tendone del bar crolla con l'acqua che piove a cascata su dei poveri malcapitati seduti di fronte a noi. Sarà il caso di andare...ci incamminiamo verso il ristorante prenotato questa mattina. All'interno, la prima sala è già piena di gente seduta che mangia: c'è una lunga tavolata, le pareti in pietra, le candele accese...dei sommelier che in realtà stonano un po' nell'ambientazione medievale, con i loro vestiti neri "alla XXI secolo", soprattutto accanto al gruppetto di tre tipi in costume medievale, sgargianti e con campanelli, bisacce e altri ninnoli appesi alle cinture.

Il nostro posto è nella sala al piano di sotto, che si raggiunge scendendo una scalinata in pietra illuminata da candele: sembra di scendere in una grotta, anche qui l'arredo e l'aspetto generale richiama il Medioevo: una ragazza con gonna lunga e grembiule di tela grezza ci accompagna al tavolo, il locale è stracolmo e noi ci dobbiamo sistemare allo stesso tavolo di una coppia di ragazzi con loro cane labrador incastrato sotto ai piedi! Stiamo un po' stretti, soprattutto la cagnolona, ma la coppia di Padova è simpatica e mentre aspettiamo l'inizio del banchetto facciamo quattro chiacchiere.

L'attesa è un po' lunga, i due ragazzi sono qui già da un po' e anche agli altri tavoli le persone hanno uno sguardo un po' smarrito, poi finalmente le portate arrivano, a tutti contemporaneamente.

L'apparecchiatura medievale in realtà si limita ad un bicchiere in simil coccio per l'acqua e ad una forchetta a due sole punte molto stretta, che il ragazzo di Padova usa un po' a fatica per afferrare i "pici" (pasta fresca) al cinghiale. Mentre i "servizi" si susseguono, i tre musici scendono nella nostra sala e iniziano a cantare filastrocche in rima accompagnate da un flauto, tamburello e un altro strano strumento...è così si fanno le 23.30, l'ultimo dolce è stato servito, paghiamo il conto (€ 60 in due) e ce ne torniamo, con un solo passo oltre la soglia del Gallo Nero nel secolo attuale!

 

 


Memo Associati

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Il Gallo Nero, via del Porrione 65/67, tel. 0577/284356, sito web: www.gallonero.it