25 aprile 2007. Roma-Napoli-Stromboli
Creato il: 16/11/2008
Data Da: 25/04/2007
Data A: 25/04/2007
Pubblicato: Si
Licenza: No
: Stromboli
Posti visitati: Stromboli, Scari, Ficogrande
Parole chiave: Vulcano, porto di Scari, sabbia nera, fumata bianca, vecchio mulino
Per raggiungere Stromboli da Roma prendiamo un treno Eurostar per Napoli e da lì ci imbarchiamo su un traghetto che fa la traversata notturna.
Alle 7.00 di un mattino nitido, insolitamente estivo, l’isola si staglia di netto all’orizzonte: sul ponte della nave, che punta diretta verso l’approdo, con gli occhi ancora gonfi di sonno e le giacche a vento indosso, noi ed altri passeggeri fissiamo curiosi l’avvicinarsi del vulcano. Una lingua di sabbia nera è interrotta qua e là da barchette colorate e da canneti.
Al piccolo porto di Scari, i turisti carichi di borse e coi cappelli in testa invadono il molo in una scia ordinata che poi si disperde tra i vicoli, chi a piedi chi a bordo delle navette degli hotel ferme ad attenderli. Non mancano ragazzi con treccine rasta e piedi nudi, pelle abbronzata e occhi verdi, cani sciolti e gabbiani, mentre già le orecchie si riempiono della musica del dialetto locale.
Lo sguardo sale subito in alto al vulcano, da cui esce una fumata bianca e sabbiosa che copre e ricopre il patio delle case. Il vulcano non si fa sentire da un po’: al momento non si può salire fino al pizzo, è rischioso, ci vorrebbe un bello scoppio per liberare questo nasone intoppato, neanche si trattasse di un malato cronico con le vie respiratorie intasate.
Il nostro alloggio si trova tra Scari e Ficogrande, vicino al vecchio mulino: è una casa in stile eoliano con una bella terrazza con vista diretta sul vulcano. Ci sistemiamo e cominciamo a prendere confidenza con l’isola.