Fiumicino: le rovine dei porti di Claudio e Traiano
Goteller: Redazione GoTellGo
Categoria: archeologia
Creato il: 10/04/2011
Data Da: 03/04/2011
Data A: 03/04/2011
Licenza:
Nazioni: Italy
: fiumicino
Posti visitati: Portus Traiani, Porto, Oasi di Porto
Parole chiave: Claudio, Traiano
In una mattina di un giorno di aprile, inaspettatamente già caldo, visitiamo le rovine del Porto di Traiano, poco distanti da Fiumicino: un grande parco archeologico, gestito da un lato dalla Soprintendenza archeologica di Roma, dall’altro dalla famiglia Sforza Cesarini, proprietaria del bacino portuale esagonale.
La parte pubblica, oggetto della nostra visita, è accessibile gratuitamente previo appuntamento, la parte privata invece è a pagamento.
La passeggiata è molto piacevole, tra resti di ruderi non sempre ben definibili e un paesaggio naturalistico che riserva molte sorprese soprattutto in primavera, quando i prati sono in fiore, gli uccelli animano la pace del luogo con i loro gorgheggi, le nutrie sguazzano nella darsena.
Stefania, una delle custodi del parco, gentilissima, scorta il gruppo e ci racconta con rammarico della situazione precaria dell’area che, per mancanza di personale, potrebbe presto tornare a essere inaccessibile al pubblico.
Eppure, siamo in una delle zone più belle del suburbio, il luogo dove gli imperatori Claudio e Traiano fecero costruire i bacini portuali che dovevano risolvere il problema, già grave fin dall’età repubblicana, dell’approvvigionamento granario dell’Urbe, che avveniva per lo più via mare. Infatti, il porto di Pozzuoli, in Campania, era troppo distante e lo scalo di Ostia insufficiente e di difficile accesso da parte delle navi di grandi tonnellaggio a causa dei detriti accumulati alla foce del Tevere.
Claudio fu il primo, nonostante il parere contrario dei consiglieri, a realizzare un porto due miglia a nord della foce tiberina. Per far questo, si operò un grande sbancamento della terraferma e si costruirono due moli e un faro, le cui fondamenta erano costituite dalla nave che Caligola aveva utilizzato per trasportare l’obelisco vaticano.
Il porto di Claudio era collegato al Tevere mediante dei canali che dovevano limitare l’interramento del bacino e ridurre il pericolo di inondazioni in caso di piene.
Tacito racconta nei suoi Annali (IV, 18) che nel 62 una violenta tempesta causò la perdita di duecento imbarcazioni, mentre altre cento vennero distrutte da un incendio. Comunque, anche a causa del progressivo interramento, Traiano decise di ristrutturare il bacino portuale, completando l’opera claudiana con la costruzione di un secondo bacino interno, molto più grande, inaugurato nel 113 d.C, mentre il bacino più antico continuava a funzionare come rada.
Per evitare l’interramento, all’esterno del porto traianeo di forma esagonale, venne scavato un canale, la Fossa Traiana (odierno Canale di Fiumicino), raccordato al bacino tramite un canale. La comunicazione con Roma veniva invece garantita dalla Via Portuense.
Il porto di Traiano acquisì sempre maggior importanza, tanto che in epoca costantiniana Porto ottenne piena autonomia e la città di Portus Romae divenne addirittura sede di diocesi. Nonostante le invasioni barbariche, l’area fu sicuramente attiva almeno sino al XII secolo d.C.
Tra i ruderi, spiccano il Portico di Claudio (un portico monumentale a T, con colonne bugnate in travertino, inglobato in epoca severiana in un magazzino con ambienti disposti su due file), e i resti di una basilica paleocristiana, di cui si legge ancora la pianta.
Nei pressi, una griglia separa dalla zona gestita dalla famiglia Sforza Cesarini. E’ possibile comunque distinguere l’esagono del bacino traianeo. Di tanto in tanto, passa la carrozza che porta i visitatori paganti a fare il giro del bacino...
Memo Associati
Ingresso: gratuito
Giorni e orario apertura: h.9,30
Indirizzo: Via Poruense
Telefono: 06 6529192 -65010089
E-mail: sba-osan@beniculturali.it
Oasi di Porto
http://www.romeguide.it/oasidiporto/oasidiporto.htm