Da Roma all'Habana
Sveglia alle 8,30 puntuali. Franco ci viene a prendere e mamma ci accompagna all'aeroporto. Gli altri sono già arrivati. L'appuntamento era davanti al check-in dell'Iberia. La coda non è lunga e iniziamo subito a sbrigare le formalità, non brevi perché ci fanno direttamente anche il check-in per l'Habana.
Tra le nuove norme di sicurezza è prevista la richiesta di identificazione dei bambini che devono dire il proprio nome per attestare che sono veramente loro.
Il volo per Madrid è strapieno ma puntuale. Lo scalo dura due ore e ne approfittiamo per fare uno spuntino. L'aeroporto di Madrid è bellissimo, il soffitto dall'esterno ricorda le corna di un toro. All'interno grossi pilastri colorati che ricordano la bandiera della pace sostengono il soffitto.
Il volo per l'Habana è puntuale, strapieno. Volano molte famiglie, anche se non mancano gli uomini soli.
Arriviamo distrutti perché il viaggio è stato lungo e poco confortevole.
Ci sono sei ore di differenza. Qui sono le 9 di sera, ma per noi sono le 3 di notte.
Le formalità doganali sono lunghe e minuziose, pur se senza intoppi. Le valigie, inaspettatamente, arrivano tutte quante.
Con un minibus andiamo alla "casa particular" di Vladimir in una stradina tutta pozzanghere per un recente acquazzone. La casa offre servizi veramente minimali, stanze con poche finestre, un bagno per otto, un piccolo soggiorno con un divano e un minuscolo cucinotto. Si accede alla casa attraverso un cortile con un lucernario altissimo.
I bambini sono ancora eccitati e riescono a prendere sonno verso le 6 di mattina (ora italiana...)
Note:
Bus: 30 CUC per tutti e otto
Vladimir: 80 CUC al giorno per la casa