Gita alle rovine dell'antica citta'  di Galeria

Galeria: funghi
Diario di: Maria Teresa
Goteller: Privato
Categoria: trekking
Creato il: 05/09/2009
Data Da: 01/02/2009
Data A: 01/02/2009
Licenza: Creative Commons License
Partecipanti: Maria Teresa, Franco, Flavia, Shara, Massimo, Maya, Layla...
Nazioni: Italy
: santa maria di galeria
Posti visitati: Chiesa di S. Maria in Celsano, Chiesa di S. Nicola, Galeria
Parole chiave: fantasma, città morta

Bella domenica invernale che invoglia a una gita fuori porta presso il Borgo di Santa Maria di Galeria e le rovine dell'antica città di Galeria

Partiamo da Roma verso le 11 e in meno di un'ora raggiungiamo da Testa di Lepre il borgo di Santa Maria di Galeria con la deliziosa chiesetta di Santa Maria in Celsano, splendida nella sua semplicità, dove si sta svolgendo un matrimonio. E' la chiesetta dove ci siamo sposati anche noi nel lontano 1988.

Per approfondire: http://www.smariaincelsano.it/

Da li' torniamo indietro per trecento metri e imbocchiamo accanto a due alti pini un viottolo che percorriamo fino a uno slargo adatto per parcheggiare.

Stiamo per affrontare la salita che ci porta alle rovine dell'antica Galeria, quando incontriamo un gruppo di militari con tanto di mitragliatrici. Pensiamo che stiano facendo un'esercitazione, quando scopriamo che in realtà non si tratta di militari veri, ma di un gruppo di ragazzi che sta giocando al gioco della guerra con tanto di armi e divise mimetiche. Le armi non sono vere e sparano pallini e il gioco consiste nello sbaragliare la squadra avversaria. Scopriamo addiritttura che si tratta di uno sport riconosciuto dal Coni...

In attesa della fine della "battaglia", andiamo lungo le rive del torrente Arrone ed esploriamo i ruderi di un vecchio mulino. Incredibile, mentre i ragazzi giocano alla guerra, in una piccola radura un gruppo di scout prega insieme a un sacerdote nero.

Ne approfittiamo anche per consumare un parco pic-nic sotto il sole.

Verso le 13,30 finalmente riusciamo a salire sullo sperone tufaceo con i resti della "città morta" di Galeria, un borgo antico che vanta addirittura origini etrusche.

Ricostruita e ampliata più volte nel corso dei secoli, fu proprietà dei Conti di Galeria, degli Orsini, dei Colonna, dei Caetani, dei Savelli e in ultimo dei Sanseverino. Con il passaggio a quest’ultima famiglia per Galeria iniziò un lento ma inesorabile declino che la vide nel corso degli anni trasformarsi da centro fortificato a tenuta agricola.

Com’è ovvio la popolazione ebbe un forte calo che culminò con la malaria che durante il 1700 infestava l’Agro Romano. Ormai in rovina e ridotta per lo più a rifugio di pochi disperati, Galeria fu completamente abbandonata nell’anno 1809.

I ruderi sono invasi dalla vegetazione, ma si possono distinguere i testi di un antico castello cui era annessa la Chiesa di San Nicola della quale sopravvive il piccolo campanile eretto nel XVIII secolo, unica testimonianza dell’esistenza di questa chiesa.

Tranne la mulattiera principale che attraversa il borgo non esiste un preciso percorso di visita e quindi si vaga qua e là alla scoperta delle altre costruzioni seminascoste nella vegetazione.

Armati di torcia, ci infiliamo in dei cunicoli, dove scopriamo simboli associati alle Messe nere.

Leggiamo poi su alcuni appunti che un’antica leggenda del luogo narra la storia di un fantasma menestrello di nome “Senz’affanni”. Morto circa trecento anni fa, si dice che torni puntualmente ogni anno tra le antiche mura di Galeria cantando e suonando per la sua amata donna in sella ad un bellissimo cavallo bianco. Alcune persone asseriscono di sentire il rumore di zoccoli e un suono simile ad un lamento provenire dalla valle sottostante l’antico abitato. Le stesse persone asseriscono di averlo sentito specialmente in inverno durante le piene del Fiume Arrone...

Comunque, intorno alla metà del XVIII secolo gli abitanti del luogo iniziarono a morire in modo misterioso, probabilmente a causa di un’epidemia di malaria. I superstiti abbandonarono la città precipitosamente lasciando attrezzi e suppellettili e persino i cadaveri dei loro cari. I corpi furono rinvenuti solo agli inizi dell’800 e ebbero degna sepoltura mezzo secolo più tardi.

Una giornata serena e piacevole, conclusasi con un caffè e una fetta di torta in un agriturismo nelle vicinanze (Airone, via Santa Maria di Galeria).

 

 

 

 

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