29-31 maggio 2008. Tikehau

tikehau_isola degli uccelli3
Autore: Sara
Creato il: 24/11/2008
Data Da: 29/05/2008
Data A: 31/05/2008
Pubblicato: Si
Licenza: No
: Tikehau (French Polinesia)
Parole chiave: motu Mute, arcipelago delle Tuamotu, Manea Spa, Manea Spa, giro in canoa nella laguna, beach bar, orchestrina polinesiana

La giornata è nuvolosa oggi e c’è un vento caldo che increspa le onde. Con una navetta ci portano all’aeroporto che si trova sul motu Mute, dove prendiamo il volo per Tikehau, un atollo dell’Arcipelago delle Tuamotu, nostra ultima destinazione prima del rientro a casa.

Il volo parte con 1 h di ritardo (la prima volta da quando siamo qui). Arriviamo a Tikehau verso le 12.30 e lì ad attenderci c’è il pulmino del Tikehau Pearl Resort, il nostro hotel (unico dell’isola, a parte altre pensioncine a conduzione familiare), della stessa catena di quello di Bora Bora.

Dal pulmino saliamo sulla navetta che, solcando piuttosto allegramente un mare alquanto agitato, ci porta a destinazione. In hotel, una bella sorpresa: beneficiamo di un up-grade e ci sistemano in una suite overwater, il top del top! La suite è enorme, con ogni comfort e la terrazza con accesso diretto al mare è splendida: una conclusione idilliaca di questa nostra luna di miele!

Qui tutto intorno è un susseguirsi di sabbia rosa e acqua cristallina quasi immobile, difficile dire quale sia l’isola più bella tra tutte quelle visitate.

Qui a Tikehau, come a Taha’a, trovandoci su un motu isolato abbiamo la mezza pensione. Il menu comunque è à la carte e si pagano a parte solo le bevande. Stasera ceniamo con tartare di tonno rosso, zuppa di patate, filetto di pesce con salsa verde e ratatouille di verdurine, dolce al cocco e banana in salsa al cioccolato.

Per il secondo giorno prenotiamo due trattamenti benessere. La Manea Spa è il centro benessere della catena Pearl Resort. A a Tikehau c’è un piccolo bungalow con accesso sulla spiaggia e vista sulla laguna, piccolo ma molto curato e accogliente, con una musica rilassante e l’aria discretamente profumata da aromi esotici. Trascorriamo così 50 minuti di beatitudine, ma alla fine la dura realtà ci piomba addosso con il conto!

Rilassati nelle membra e alleggeriti nel portafogli ci tuffiamo in acqua con pinne e boccaglio. Seguiamo alcune mante, poi dei pesci pagliaccio, e arriviamo fino al limitare della barriera corallina, dove cavalloni color ghiaccio si infrangono sugli scogli e dove si alternano corrente fredda e calda che quasi trascina via. Intorno sembra un paesaggio lunare: resti di coralli rosa e sedimenti lavici, noci di cocco...pensiamo come bastino solo pochi metri d’acqua e tutto questo rischia di essere sommerso.

Quest’anno festeggio il compleanno ai tropici! Stamattina abbiamo prenotato un’escursione di mezza giornata all’Isola degli uccelli. Partiamo in sette, la guida, Dan, e altre tre coppie, una francese, una inglese e una italiana con una barchetta che in mezz’ora ci porta a destinazione quasi tagliando a metà l’atollo: all’orizzonte si vede il sottile lembo di terra dei vari motu che costituiscono l’anello di Tikehau (28 km di diametro e 80 km di circonferenza in tutto).

Giriamo quindi per l’isolotto tra gli alberi coi nidi da cui si intravedono anche i piccoli nati, alcuni neri con una macchia bianca sulla testa, altri scuri con le zampe rosse, altri bianchi. Dan ci illustra le varie specie di uccelli e le loro abitudini, e noi scattiamo qualche foto mentre se ne stanno appollaiati tranquilli sui rami, abituati ad essere immortalati dai turisti. Dan ci racconta che il 10 maggio scorso qui si è svolta una regata a tre in piroga da Rangiroa a Tikehau, e lui era tra i partecipanti. Prima di rientrare ci fermiamo a fare un po’ di snorkeling; le Tuamotu sono conosciute per i bellissimi fondali, e anche senza scendere molto di profondità possiamo ammirare la coloratissima vita sottomarina.

Nel tardo pomeriggio, rientrati a Tikehau, prendiamo una canoa e ci godiamo l’ultimo romantico tramonto polinesiano prima del rientro in Italia.
È sabato e l’hotel ha organizzato un beach bar alle 18.30: sulla spiaggia, di fronte al ristorante, alcuni lumini rossi e bianchi indicano la strada verso un bancone a riva dove un cameriere di nome Geneviève serve del vino bianco che beviamo coi piedi affondati nella sabbia fresca mentre stiamo a testa in su ad ammirare la Croce del Sud.

Ceniamo alle 19.00, mentre un complessino venuto dal villaggio suona chitarre e ukulele e canta canzoni polinesiane: questa sera prendiamo insalata di gamberetti con frutta e verdurine a cubetti, paté de fois gras, petto di anatra con patatine e filetto di manzo con purè e per dessert brownie con gelato alla nocciola e spot irlandese.

Immagini associate

tikehau_cetrioli di mare
tikehau_isola degli uccelli
tikehau_isola degli uccelli2
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tikehau_lembo di spiaggia
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tikehau_motu
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tikehau_tramonto
tikehau_vista dal bungalow
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