Una giornata sul Mar Morto, il mare del sale

5. Sosta alla spiaggia
Diario di: Zenze
Autore: Zenze
Goteller: Privato
Categoria: turismo culturale
Creato il: 29/11/2010
Data Da: 14/11/2010
Data A: 14/11/2010
Licenza: Creative Commons License
Nazioni: Israel
: masada
Posti visitati: jerico, mar morto
Parole chiave: Peter O Tool, Erode, Mar Morto, Giordano, Cisgiordania, Ymca

E' domenica. Siamo liberi da impegni lavorativi. Decidiamo, in tre, di organizzare una gita sul Mar Morto, a Masada e a Gerico.

Mentre aspetto i compagni di viaggio, leggo la storia dell’edificio che ospita il nostro albergo: l'YMCA Three Arches, voluto da due uomini accomunitati da una visione comune, l'antropologo Jarvie e il costruttore Harte nei primi anni del Novecento.

L’edificio venne inaugurato il 18 aprile del 1933 e considerato dalla stampa internazionale un centro d’eccellenza per la vita intellettuale, sociale, culturale e atletica. Nei pressi si trovava il più antico stadio di calcio di Gerusalemme, smantellato nel 1991 per fare spazio ad altre strutture collegate con il complesso del monumentale King David Hotel.

Ci siamo finalmente tutti. Fermiamo un taxi di fronte all’albergo, ma dopo un paio di chilometri ci rendiamo conto che non ci siamo intesi sul prezzo (il tassinaro israeliano ci voleva far pagare la tariffa pattuita moltiplicandola per tre) e quindi ci facciamo portare indietro verso Damascus Gate, dove concordiamo tragitto e prezzo (150 euro totali per tutta la giornata) con un tassista palestinese di nome Habib, un signore anziano con pelle scura e camicia a scacchi, di poche parole.

In meno di un’ora raggiungiamo la depressione del Mar Morto, a più di 400 metri sotto il livello del mare. Dopo qualche decina di chilometri svoltiamo a un bivio sulla destra in direzione di Masada. Fa molto caldo e comunque non abbiamo tantissimo tempo. Saliamo quindi sulla collina a 450 metri di altezza con la teleferica per visitare la fortezza di epoca romana costruita nella Giudea sudorientale, il cui tragico epilogo venne raccontato dallo storico Giuseppe Flavio.

Dalla teleferica vediamo i mendri del ripido Sentiero del Serpente che solo i più coraggiosi affrontano sotto il sole cocente. In alto seguiamo il percorso tra i ruderi, soffermandoci tra i resti del palazzo di Erode, delle cisterne, della sinagoga. Dall’alto osserviamo i resti imponenti della rampa costruita dai romani nel corso dell’assedio. Prima di accedere agli scavi, in una saletta, abbiamo visto uno spezzone di una miniserie televisiva del 1981 con Peter 'O Toole.

Riscendiamo con la teleferica e ci mettiamo qualche minuto a ritrovare il nostro autista perché non riusciamo a contattarlo al numero di cellulare che abbiamo memorizzato (non fidatevi mai delle tecnologie, sempre meglio darsi un appuntamento in un punto e a un orario prefissati). In una mezz’oretta raggiungiamo una spiaggia libera attrezzata lungo il Mar Morto. Ci infiliamo il costume da bagno tra pietroni cosparsi di sale e via dentro l’acqua. L’unica posizione naturale è quella del morto a galla, tutti gli altri movimenti sono goffi e innaturali e anche nuotare è piuttosto difficoltoso. L’acqua è salatissima e amarognola e nessuno mette la testa sott’acqua per proteggere gli occhi. Ogni minima ferita brucia. La pelle diventa oleosa. Leggo che comunque l’acqua in superficie è meno salata perché si diluisce con l’acqua del Giordano.

Esco dall’acqua dopo una decina di minuti e, incuriosita, percorro la spiaggia per un centinaio di metri in direzione di un capannello di persone che si spalma il corpo di una poltiglia di fango nero che fuoriesce da un foro nella roccia…

Noto che la gran parte delle persone che affolla la spiaggia viene dai paesi dell’est, ma non mancano famigliole e persino una suora… All’uscita facciamo la fila per sciacquarci presso una doccia all’aperto attivata tramite una catenella. Di fronte a noi, si stagliano lungo l’altra sponda del mare, i monti della Giordania. C’è molta foschia, non sappiamo se per il caldo o a causa della depressione del mare… fatto sta che accade uno strano fenomeno, per cui le montagne si stagliano a mezz’aria,

Risaliamo sul taxi e ripercorriamo la strada a ritroso. Deserto. Arbusti isolati. Nessun animale. Qualche rivenditore di ceramica locale.

Ci vorremmo fermare a Qumran, ma un assembramento di pullman turistici ci fa desistere. Chiediamo ad Habib di portarci a Gerico in Cisgiordania, territorio palestinese.

Al posto di blocco ci fanno passare senza problemi. Giunti nella piazza principale, chiediamo all’autista di tornarci a prendere dopo un’ora. Ci rendiamo immediatamente conto di trovarci in una città molto anonima, poverissima, piuttosto sporca. Ritratti di Arafat sono appesi in ogni bottega. Un piccolo mercatino espone merci di nessun interesse per turisti e visitatori stranieri. Qualche murale scrostato inneggia alla pace. Facciamo il giro dell’isolato e mangiamo in piedi degli splendidi falafel fritti in quel momento. Ci facciamo spremere un succo di melograno, ma non facciamo in tempo a evitare che ci mettano il ghiaccio.

Mentre aspettiamo l’autista costeggiamo un'area monumentale, orami chiusa per l’ora tarda. Per pochi euro acquistiamo da due venditori ambulanti una kefiah e delle collanine di osso di cammello.

 

 

 

 

 

 

 

 

Immagini associate

1. Gerusalemme. Ymca Three Arches
1. Gerusalemme. Ymca Three Arches
1. Gerusalemme. Ymca Three Arches
2. Verso il Mar Morto. Rifornimento di benzina
2. Verso il Mar Morto. Rifornimento di benzina
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
3. Masada
4. Oasi lungo il Mar Morto
5. Sosta alla spiaggia
5. Sosta alla spiaggia
5. Sosta alla spiaggia
5. Sosta alla spiaggia
5. Sosta alla spiaggia
5. Sosta alla spiaggia
5. Sosta alla spiaggia
5. Sosta alla spiaggia
5. Sosta alla spiaggia
5. Sosta alla spiaggia
5. Sosta alla spiaggia
5. Sosta alla spiaggia
5. Sosta alla spiaggia
5. Sosta alla spiaggia
5. Sosta alla spiaggia. Habib
6. Gerico
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6. Gerico
6. Gerico
6. Gerico
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6. Gerico
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6. Gerico
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6. Gerico
6. Gerico
6. Gerico

Memo Associati

accomodation

http://www.ymca3arch.co.il/

Molto bella la costruzione, la hall, il giardino e la terrazza per la colazione.

Wifi gratuito disponibile nella hall.

Molto costoso in camera.