Roma: Lungo la Via Appia Antica. Dal complesso di Massenzio alla Tomba di Cecilia Metella

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Diario di: Redazione GoTellGo
Autore: Redazione GoTellGo (Archeologia)
Goteller: Redazione GoTellGo
Categoria: archeologia
Creato il: 22/05/2010
Data Da: 04/04/2010
Data A: 04/04/2010
Licenza: Creative Commons License
Nazioni: Italy
: roma

Questo itinerario include la visita della Villa e del Circo di Massenzio, della cosiddetta Tomba di Romolo e del Mausoleo di Cecilia Metella.

La Via Appia ha origini antichissime: venne realizzata nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio il Cieco per collegare Roma a Capua. Era l'epoca delle guerre sannitiche e delle mire espansionistiche dei Romani verso il sud della Penisola. La grande via militare venne perciò a costituire un'alternativa alla via Latina, più arretrata e meno sicura essendo situata in corrispondenza del fronte di guerra. Nel 268 a.C., dopo la vittoria su Pirro, l'Appia venne prolungata fino a Benevento e prima del 191 a.C. raggiunse la città di Brindisi, base di partenza per le conquiste orientali. In totale, raggiungeva una lunghezza di 364 miglia, circa 538 km da Roma.

La strada che si conserva oggi non ha più nulla della via inaugurata da Appio Claudio: i monumenti sopravvissuti risalgono per lo più all'età tardo-repubblicana e imperiale. L'antico percorso è testimoniato soprattutto dai nuclei in calcestruzzo degli antichi sepolcri, depredati quasi sempre dei blocchi di rivestimento, delle coperture e degli elementi architettonici decorativi. Poco È rimasto delle abitazioni, dei templi, delle osterie, delle taverne che in antico costeggiavano la via. Ciò nonostante, la regina viarum, così la definì il poeta romano Stazio, conserva intatto l'antico fascino, anche grazie alle opere di tutela e di valorizzazione messe in atto nei secoli dai governanti delle regioni da essa attraversate, primo fra tutti lo Stato Pontificio. Pensate che alla metà dell'Ottocento i papi fecero restaurare la strada da Roma ai Colli Albani, mettendo in atto un progetto di grande parco archeologico che doveva collegare il Foro Romano a Boville. Purtroppo, il disinteresse delle pubbliche amministrazioni negli ultimi decenni e la mancanza di sensibilità delle ultime generazioni nulla hanno fatto contro la speculazione edilizia, la spoliazione sistematica dei monumenti, il degrado progressivo della via. La visita dei monumenti spesso è impedita, spesso è scomoda.