Nepal e India del nord in venti giorni

diary_preview
Diario di: Erika
Autore: Erika H.
Goteller: Privato
Categoria: turismo culturale
Creato il: 04/04/2010
Data Da: 27/02/2002
Data A: 18/03/2002
Licenza: Creative Commons License
Partecipanti: Erika, Graziella
Nazioni: India
: delhi
Posti visitati: Kathmandu, Swayambunath, Patan, Bodhnath, Mandawa. Bhaktapur, Orcha, Taj Mahal, Jaipur, Navalgarth, Bikaner, Fatehpur, Jaisalmer, Udaipur, Mumbai

27 febbraio 2002:  Partenza da Roma con la Lufthansa ed arrivo a Delhi nel cuore della notte. Lunga attesa per i bagagli. Finalmente siamo arrivate in albergo verso le 4 del mattino. Una piccola siesta ed alle 10 è venuto a prenderci la nostra guida Surya che ci ha portato a visitare:

  • Il Forte Rosso
  • La Moschea del venerdi
  • Il mausoleo di Humayun che è bellissimo.
  • Il museo archeologico

Verso sera abbiamo fatto una passeggiata a piedi per andare a trovare Daina che stava in un albergo vicino ed insieme abbiamo fatto una passeggiata a Connaught Square.  Abbiamo cenato insieme nel nostro albergo.

28 febbraio 2002: Partenza per Kathmandu. Lunga attesa all’aeroporto. All’arrivo sistemazione in un albergo molto carino con vista su un giardino. Nel pomeriggio abbiamo preso un tuctuc e siamo andate a Durbar Square (è una zona di mercato con tanti templi). Molto affascinante. Cena in albergo.

1 marzo 2002: Con una guida che parlava italiano abbiamo visitato la mattina un monastero molto antico nella città di Swayambunath; nel pomeriggio la vecchia capitale Patan. Quindi siamo tornate a Durbar Square dove abbiamo visitati diversi templi ed il palazzo reale. Quando la guida ci ha lasciato in albergo siamo tornate al mercato per fare un po' di compere. I negozietti sono deliziosi con vetrate e balconi in legno intagliato. La sera c’era un matrimonio nepalese piuttosto elegante nel giardino sotto la nostra stanza. Gli sposi stavano seduti sotto una specie di baldacchino e gli invitati, vestiti in sari di finissima seta, li venivano a salutare. Poi si sono seduti tutti in un cerchio attorno agli sposi e cibi venivano offerti. Anche noi abbiamo mangiato il cibo della festa.

2 marzo 2002. Visita con la guida a Bodhnath, la città sacra nepalese sul torrente sacro Bagmati. Abbiamo visto i ghat dove vengono cremati i morti. C’erano molti asceti un poco fasulli (c’era un festival di sadhu   ). Questo luogo mi è piaciuto molto più di Varanasi. Qui  ho sentito una grande spiritualità. Poi abbiamo visitato Bhaktapur. Dopo il rientro in albergo siamo riuscite ed abbiamo fatto  un ultima passeggiata al mercatino. I negozianti espongono le loro merci anche dentro o vicino ai tempietti. Le statue delle divinità esposte non sono belle ma rispecchiano forse la  vita quotidiana della gente. E' cominciato a piovere e siamo rientrate anche perché alle 19.30 cominciava il coprifuoco per via dei maoisti che ogni tanto scendevano in città.

3 marzo 2002: Preso un tuctuc (Rupie 5) per fare un ultimo giro ad un altro mercato. Alle 11 all’aeroporto. L’aeroporto di Khatmandou non ha indicazioni elettroniche. Stavamo tutti in una grande sala ed ogni tanto qualche d’uno si affacciava e chiedeva dove dovevamo andare. E nuovamente "aspettate", cosi fino alle 15 quando finalmente ci hanno fatto indicare i nostri bagagli che stavano fuori e ci hanno mandato verso il nostro aereo. C’era un'enorme controllo, praticamente ogni 50 metri venivi perquisita ma alla fine siamo arrivate a Varanasi con molto ritardo. In albergo abbiamo incontrato la nostra guida, un sikh molto colto. La giornata è stata molto stancante e non abbiamo visto praticamente nulla. Purtroppo l’albergo era molto lontano dal centro e quindi abbiamo cenato in albergo e poi a letto.

4 marzo 2002: sveglia alle 4.30 per vedere l’alba su una barca sul Gange. I ghat non erano molto affollati. Poi abbiamo fatto una passeggiata per i vicoli di Varanasi che erano pieni di animali che vivevano  insieme alla gente. Ambulanti molto meno fastidiosi che a Khatmandou. Comunque il traffico sembrava impazzito, era pieno di polvere e di miseria. Varanasi è stata per me una grandissima delusione. Dopo una breve sosta in albero, una visita all’Università (la più grande del’Asia), visita ai templi di Durga e di Vishvanat, visita a Sarnath, il maggiore luogo sacro del Buddhismo, il museo archeologico, la Dharmarajika Stupa ed infine una sosta interminabile in un luogo dove fanno e vendono la seta.

5 marzo 2002: un piccolo giro per la campagna rurale, dove c’era una grande quiete dopo la confusione di Varanasi, ed infine all’aeroporto. Arrivo a Khajuraho verso le 13. Faceva molto caldo. Albergo bellissimo.Nel pomeriggio visita ai templi di Vishvanathco, Kandariva. Mahadeo, e al museo jain. I templi sono stupendi. La sera abbiamo visto uno spettacolo di danza folcloristica, molto bello. Il posto è molto pulito e parte della gente vive in dignitosa povertà. Molta agricoltura.

6 marzo 2002. Mattina dedicata alla visita dei templi del gruppo occidentale, diviso in 4 settori (Rupie 200) I templi sono magnifici e le statue sublimi.  Mercatino davanti ai templi. Tutti vogliono vendere qualche cosa ed alla fine ti fanno scappare. Pomeriggio dedicato alla visita del gruppo meridionale, al museo archeologico (Rupie 5) e a un villaggio indigeno con  belle casette dipinte di celeste/verde e tanti tanti bambini che ti corrono dietro. Mosche a non finire.

7 marzo 2002: Partenza 9.30 per Orcha. Campagna arida. Ogni tanto si incontra un piccolo villaggio. Strade alberate. Abitanti molto gentili, salutano e non chiedono rupie. Arrivo ad Orcha. Visita di 2 Mahal ((Raja Mahal e Jahangir Mahal) (bei dipinti murali ma molto rovinati). Quindi il Laxmi Temple che era non solo un tempio anche una scuola, bellissimi affreschi. Orcha era la città della dinastia Pandava (Mashabharata). Nel tempio bellissimi affreschi raffiguranti scene del Ramayama, cioè Lord Krishna. Dopo il palazzo della Rani (Rupie 100) niente di speciale.

Jhansi: Un forte in rovina. Non entrate. Costo Rupie 200. Andate alla stazione e proseguimento in treno per Agra. Viaggio confortevole. Hanno offerto acqua, tè e biscotti. Arrivate in perfetto orario. Trasferimento in un albergo tipo palazzo con più di 2000 camere, bellissimo. Troppo lussuoso per i miei gusti. Cena ottima. Provati tutti i piatti della cucina indiana.

8 marzo 2002: Agra (Citta dei Moghul) Visita al Forte Rosso (Rupie 200). Il Taj Mahal è chiuso il venerdi per i non induisti. Dalla terrazza alta del Forte una bellissima vista sul Taj Mahal. Abbiamo attraversato il fiume Yamuna. Dal ponte sul lato destro la lavanderia. Il fiume era pieno di bufali che facevano il bagno. Visita della tomba di I’timad-ad-Daula, un mausoleo sul tipo della tomba di Humayen, più piccola ma un vero bijoux. Il più bello visto fino adesso. La tomba di marmo bianco con intarsi e bellissimi affreschi di fiori. I 4 portali ad ogni lato in arenaria rosa, finemente decorati. Ottimo stato di conservazione. Visita al Mausoleo Chimika Ramza. dedicato al Ministro delle Finanze. Pessimo stato di conservazione, ad eccezione della camera mortuaria. Begli intarsi ed affreschi. Esternamente il muro era coperto di piastrelle blu/verdi. È rimasto poco. Una magnifica vista sul fiume. Con i bufali che fanno il bagno ed il crematorio in lontananza. (gratis). Visita al Ram Bagh. Un giardino incolto. Non vale la pena (Rupie 100).

9 marzo 2002: Sveglia alle 4 per la visita del Taj Mahal all’alba. Irreale, il Taj avvolto in una densa nebbia. Il tempo era un poco cloudy. Quando si alza il sole lo scenario cambia. Abbiamo incontrato una famiglia di jain. Ci hanno raccontato che viaggiano solo a piedi e si nutrono esclusivamente di latte e frutta. A noi sembrava una vita molto dura e difficile ma secondo loro la nostra vita è dura e molto stressante. L’insieme è molto suggestivo, l'architettura perfetta. Intarsi floreali con pietre preziose. Alle 9 abbiamo preseguito sempre in automobile. Lungo la strada c’erano molti orsi bruni che davano spettacolo per i turisti. Visita di Fatempur, costruito da Akbar. Molto bello. Guida (Rupie 75). Akbar aveva tre mogli di diverse religioni. Dopo visita al Jain Mashed (Rupie 25). Venditori molto fastidiosi. Una buona tecnica è dire "lasciatemi tranquilli per visitare i monumenti e dopo vi compro qualche cosa". Ha funzionato ma appena finita la visita sono arrivati.

Ho comprato 8 bottigliette per il profumo (Rupie 450). Non me ne pento perché sono bellissime. Proseguito in macchina, campagna intercalata da piccoli villaggi costruiti anche con argilla; ci sono molte fabbrichette che fanno i mattoni. Abbiamo incontrato molti carri trainati da dromedari e lungo la strada ci sono molti campi di alberi di mostarda. Arrivo in albergo. Purtroppo era molto lontano dal centro. Abbiamo preso l’autobus nr. 2 e siamo andate al bazar. Una cascata di colori, stoffe in oro e rosso. Bellissimo all’occhio. Rientrate in albergo (persone sull’autobus molto gentili), cena e letto.

10 marzo 2002. Partite alle ore 8.30.per Jaipur. Visita Forte Amber (Rupie 100). Salite sull'elefante (Rupie 200). Forte meraviglioso. Le camere del maharaja piene di specchi colorati. Ricevuto un tikka in un tempio e assistito a una cerimonia di puja. Visita di altri 2 forti (Rupie 150), bella vista ma poche belle rifiniture.

Visita al museo dei turbanti. C’era un turbante lungo 22 metri (un'ora per avvolgerlo). Osservatorio astronomico (Rupie 10), city Palace (Il Palazzo dei Venti) (Rupie 150) e la guida Rupie 75). Dal City Palace una bella vista sul palazzo che è abitato dall’attuale maharaja, nato nel 1931. Una parte è adibita a museo, con bellissime miniature, tappeti antichi, abiti del maharaja e moglie, 2 giare d’argento grandissime ed affreschi rifatti. All’entrata del Museo ci sono due elefanti in marmo  bianco. Finita la visita siamo andate al mercatino; i venditori sono gentili anche se non compri nulla. Il ritorno con l’autobus locale è stata una vera  avventura. Si paga in base alla distanza e quindi era molto difficile comunicare con il controllore, che non parlava una parola d’inglese, ma a questo punto tutti gli occupanti dell’autobus si sono intromessi per aiutare.

11 marzo 2002. Partenza per Mandawa alle 8. Imboccata l’autostrada per Delhi (4 corsie) a pagamento. Dopo un poco la deviazione, strada a volte buona a volte cattiva. Zona abbastanza ricca. Niente tuguri ecc. Molta produzione di latte. Paesaggio monotono, coltivato e intercalato dai soliti villaggi con tante botteghe. Stop a Navalgarth. Abbiamo visto gli haveli. Le case dei ricchi mercanti di Mumbay, decorate con scene mitologiche. Alcuni sono ben conservati ma la maggiore parte è rovinata. Alle 3 arrivate a Mandawa. Albergo molto caratteristico, stile palazzo maharaja. Stanza divisa da colonne, due letti con baldacchino e salottino. Doccia sotto il baldacchino. Sopra WC con musica.

12 marzo 2002. In viaggio per Bikaner. Stop a Fatehpur. Visita ad altri haveli, sempre uguali. Visto come si fanno braccialetti di cera. Ormai è deserto. Pochi alberi che procurano il cibo ai cammelli (alberi molto spinosi). La classica costruzione del luogo, capanne rotonde coperte da foglie secche di alberi locali. Visto un matrimonio. Lo sposo a cavallo. Arrivate in albergo,  una suite di 3 stanze più  bagno .Il WC è in alto salendo dei gradini e sembra di stare su un trono. Il palazzo è ancora di proprietà di un maharaja. Visita al Forte Junagarth (Rupie 50) e guida (Rupie 75).

Palazzo costruito in varie epoche. La prima parte risale al 1588. Palazzo molto bello con armi antiche e bellissimi dipinti, troni ed un letto piccolissimo appartenente al maharaja per proteggersi da eventuali assalitori. Dopo questa visita siamo andate al tempio jain Bhandeshvar su 3 piani. Il terzo piano è dedicato al V guru. Al pianterreno ci sono sculture  colorate di danzatrici e dipinti vari. Piuttosto insolito per un tempio jain. In genere sono molto sobri. Giro per il bazar. Niente di interessante. Rientro in albergo in tuk (Rupie 50) Il treno passa in mezzo alla città (Bikaner).

13 marzo 2002. Proseguimento per Jaisalmer. La strada attraversa il deserto del Thar. Ogni tanto c’è qualche capanna a destra e a sinistra. Molte pecore, qualche mucca e qualche gazzella. Incontrato un corteo di persone dedicate al culto di una divinità che facevano 325 km a piedi per raggiungere il tempio. Il corteo era preceduto da uno che si rotolava per terra e 3 persone che pulivano la strada davanti a lui con i classici scopini. Arrivo a Jaisalmer. Jaisalmer è un grande forte e da lontano sembra uscire dalla sabbia. Visitato il palazzo antico, niente di speciale, ma il panorama incantevole. L’interno del Forte è pieno di negozietti. Ci hanno portato a vedere il tramonto. in un posto dove c’erano i monumenti funebri dei maharaja. Dopo la cremazione la cenere veniva gettata nel Gange. Tramonto non bello, tempo coperto. Dopo siamo andate in una casa dove vendono argenteria. Non ho comprato niente. Prezzi alti (per turisti) e la merce non mi piaceva. Nel pomeriggio ho fatto un bagno in piscina.Cena in albergo con musica e balli.

14 marzo 2002. Jaisalmer. Visita ad un lago artificiale che adesso riceve l’acqua da un sistema di canalizzazione. Nel lago c’è una costruzione che veniva usata dai maharaja per vedere spettacoli di danza e musica. Dopo visita ad un  haveli/museo. Bellissimo. Nella camera da letto c’era un letto d’argento. Il salotto aveva cuscini per terra. Dappertutto piccoli negozi. Quindi siamo uscite da Jaisalmer  per andare a visitare un tempio jain in arenaria gialla e decorato nello stesso modo. C’era un grande movimento. Per via di una funzione religiosa. Le donne pregavano e sventolavano piccole scope. Nei piccoli templi accanto le donne decoravano il guru con una pasta gialla. Tornate in albergo. Passato circa due ore in piscina al sole. Alle 4, Singh, il nostro autista ci ha portato al bazar del forte. Oggi ho speso Rupie 500 per una scatoletta, Rupie 150 per una finestrina dipinta.

15 marzo 2002. In viaggio per Jodhpur. Breve sosta al forte ma l’abbiamo solo visto da fuori. Lungo la strada c’era un mercato di cammelli e mucche. Molto folcloristico. Comprato un poco di cianfrusaglie. A Jodhpur visitate la residenza dell’attuale maharaja che occupa una parte del palazzo, mentre l’altra parte è adibita a museo (orologi, piatti, tazze, ecc) e un hotel di lusso. Visitate il Meheranghar Forte con museo. Il palazzo che conteneva le stanze per il re e le sue moglie sono riccamente decorate con i soliti decori in pietra finemente cesellata. (Guida + entrata R100). Poi un salto al bazar. Niente di speciale. Albergo in un grande parco con scimmie, orsi lavatori ecc. molto carino. La mattina ci ha svegliato un grande babbuino bussando alla finestra.

16 marzo 2002. In viaggio per Udaipur. Stiamo uscendo dal deserto ed il paesaggio comincia ad essere più verde . Sosta per vedere la lavorazione di tappeti (camel hair) e lana tinta. Il lavoro è eseguito su 2 parti. Troppo caro. Sosta a Ranapur e visita agli stupendi templi jain. Il paesaggio è molto cambiato e si vedono i monti Arawalli. Passiamo su una strada molto stretta con una profonda gola sulla destra. Fiumi quasi secchi. Il paesaggio cambia nuovamente. Rocce nere, pozzi dove l’acqua viene attinta con una ruota tirata da bufali. Arrivo ad Udaipur. Passeggiata in un parco con bellissimi fiori.

17 marzo 2002. Visita del City Palace, il più grande palazzo del Rajastan. Al centro del lago sorgono due isolette, raggiungibili in barca, con le ex residenze dei principi. C’è il Lake palace, oggi adibito ad un albergo di lusso. Visita al tempio Jagdish, dedicato a Vishnu.

18 marzo 2002. Dopo la prima colazione trasferimento a Mumbai. Abbiamo incontrato la nostra guida che ci ha portato in un parco dove gli alberi erano tutti tagliati a forma di animale. Dopo abbiamo visto la lavanderia vicino alla ferrovia.  Veramente strabiliante. Ci lavorano centinaia di persone. Il bucato steso al sole è bianchissimo. Accanto c’è anche la stireria. Nel pomeriggio abbiamo fatto una passeggiata al centro con molti negozi, ma niente di speciale. Mumbai è una città enorme con circa 14 milioni di abitanti di cui l’80% vive negli slums. Non abbiamo visto i ghetti. La sera trasferimento all’aeroporto e ci siamo imbarcati su un aereo della Lufthansa, strapieno, verso le 3 del mattino. Viaggio ottimo. Arrivate a Roma dove Paola ci è venuta a prendere.