San Francisco in due giorni

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Diario di: Sara
Autore: Sara Moretto
Goteller: Privato
Categoria:
Creato il: 02/09/2010
Data Da: 06/08/2009
Data A: 08/08/2009
Licenza: Creative Commons License
Partecipanti: Sara, Stefano, Andrea e Sabrina
Nazioni: United States
: san francisco
Posti visitati: Lombard Street, Financial District, Fisherman’s Warf, Haight-Ashbury, Golden Gate Bridge, City Lights Bookshop, City North Beach, Chinatown, Nob Hill, San Francisco
Parole chiave: cable cars., Lombard Street, Financial District, Fisherman’s Warf, Summer of Love, hippie, Haight-Ashbury, Golden Gate Bridge, Ginsberg, Kerouac, Ferlinghetti, beat generation, City Lights Bookshop, City North Beach, Chinatown, Nob Hill, San Francisco, USA

La visita di San Francisco rientra in un tour più ampio fatto nell’estate del 2009, che è descritto in altra sede (vedi diario Usa: i parchi nazionali dell’Ovest http://www.gotellgo.com/gotellgo/index.php?it/105/diari/show/223).

In questo resoconto sono riportate le impressioni e le sensazioni che ci ha dato questa città, considerata la più europea delle città americane. Il clima fresco, rispetto ad altri stati Usa in agosto, la ricchezza culturale, la forte convivenza multietnica, le atmosfere hippie, la sua conformazione urbanistica, ci hanno veramente affascinato!

Partiamo da Roma Fiumicino con la compagnia di bandiera olandese KLM alle 6.15 di mattina, arriviamo ad Amsterdam alle 9 circa e poi alle 11 ripartiamo per San Francisco, dove atterriamo alle 13 circa (torniamo indietro di 9 ore rispetto all’Italia).

La prima cosa da fare una volta ritirati i bagagli (anche qui è andato tutto bene!) è ritirare l’auto noleggiata dall’Italia con la compagnia Hertz. Un trenino interno all’aeroporto in funzione 24 h ci porta al Car Rental dove sono tutte le compagnie di noleggio. La fila è lunga e dobbiamo attendere un po’, ma è tutto super-organizzato e alla fine, anche noi, possiamo prendere possesso del nostro bolide: una Pontiac nera coi sedili in pelle!

Comunque, ci immettiamo subito nel traffico californiano, che, a dirla tutta, è piuttosto caotico: il fatto che ci siamo molte più corsie rispetto alle nostre autostrade, fa sì che le auto passino e superino da qualunque parte gli piaccia, pure a destra mentre uno sta magari per prendere l’uscita…una giungla insomma!

Già guardando fuori dal finestrino notiamo le prime stranezze: macchine gigantesche, limousine-jeep, furgoni le cui sole ruote sono più alte di tutta la nostra auto, easy ryders, vetture sgangheratissime e lussuose berline.

Dopo un primo disorientamento dovuto soprattutto al navigatore satellitare impazzito, arriviamo finalmente in città e al nostro alloggio, il Mark Hopkins Intercontinental Hotel, a Nob Hill, vicino al distretto finanziario.

A causa del lungo viaggio e del fuso siamo abbastanza distrutti, ma decidiamo comunque di uscire a cena e affrontiamo per la prima volta le discese e le salite di San Francisco.

Arriviamo a Chinatown: qui sembra di esserci improvvisamente materializzati in Cina! Dopo una porta di ingresso al quartiere, il Dragon Gate,con tetto verde sormontato da due dragoni dorati e due statue di leoni a fare la guardia, ci inoltriamo nelle viuzze piene di negozi dalle vetrine scintillanti di luci, ombrellini e ventagli di carta, artigianato e  chincaglieria varia, abiti in shantung e seta, bancarelle sui marciapiedi che vendono frutta e ortaggi, tuberi, e altre cose mai viste, lanterne in carta appese ai lampioni, e, a parte i turisti come noi, solo cinesi in giro, tra cui vecchiette in pigiama coi sacchetti della spesa! Ceniamo al volo nel primo posto che incontriamo e rientriamo in albergo abbastanza provati dalla lunga giornata.

 A San Francisco abbiamo due giorni pieni per vistare la città e i dintorni: dobbiamo quindi fare una scelta e alla fine optiamo per quanto segue (ci dividiamo per andare nei posti che ognuno preferisce, e il resoconto riguarda i posti in cui siamo andati io e Stefano):

- North Beach, il quartiere italiano. Qui, una sosta sicura è la City Lights Bookshop, storica libreria e casa editrice fondata da Ferlinghetti e luogo di ritrovo dei principali esponenti della beat generation del secondo dopoguerra (Kerouac, Ginsberg, ecc.). 

Lì vicino, il Vesuvio Cafè, un saloon frequentato da artisti, poeti, musicisti con bellissimi murales sui muri esterni. Lungo la strada che porta verso la zona del porto, ci fermiamo al 1851 di Powell Street al San Francisco Rock Poster, un negozietto che vende poster originali (ma anche cartoline, locandine, tickets) di concerti rock, tappa obbligata per noi! Ce ne sono tantissimi e di ogni artista/epoca a alcuni possono costare anche più di 1000 euro!

- Fisherman’s Wharf. Zona portuale, tra le principali attrazione turistica della città. Andiamo al Pier 39 e da lì, dopo aver pranzato con un hot-dog, ci riuniamo con Andrea e Sabrina e insieme ci imbarchiamo per un tour della baia di San Francisco.

Come avevamo già letto su internet dall’Italia, per visitare l’isola di Alcatraz occorre prenotare con larghissimo anticipo: le prossime visite prenotabili sono per il 16 agosto, ma noi per quella data saremo già partiti, quindi optiamo per un giro con la Alcatraz Cruise che in 1 h e ½ ci porta – senza sbarcare – lungo il Golden Gate, sotto il celebre Golden Gate Bridge in acciaio rosso fino ad Angel Island e The Rock, come viene soprannominata qui Alcatraz.

Dalla nave si gode una splendida vista della baia di San Francisco e dello skyline della città: oggi poi ci dev’essere qualche gara sportiva perché la baia è piena di kitesurfers che volteggiano sulle onde con i loro surf mentre i loro aquiloni spiccano come giganteschi gabbiani colorati. Pur non essendo mai scesi dall’imbarcazione, siamo soddisfatti del tour (costo: 26 $ a testa il biglietto).

- Marina, altra zona commerciale e turistica vicino al porto. Passeggiamo per Cheastnut Street, con negozi e locali vari, molto elegante.

- Lombard Street, famosa per i suoi incredibili tornanti: qui le macchine possono transitare, ma solo in discesa, vista la strettezza e ripidità della strada, considerata la più tortuosa del mondo. I turisti si fermano ad osservare e fotografare i locali che scendono molto lentamente sulle loro macchinone lungo questa viuzza decorata con bellissime ortensie.

La prima sera ci fermiamo al Pier 39 in un ristorante che ci avevano consigliato, il Crab House, famoso per la cucina di pesce e soprattutto per i suoi granchi giganti, chiamati Killer Crab. Il posto è affollatissimo, soprattutto di turisti italiani, spinti qui dai commenti più che positivi su questo locale delle guide turistiche (io avevo letto ottime recensioni sul web). Il ristorante si trova al primo piano su un pontile di legno dal quale si ha la vista sul Pier e sul porto. La sala è decorata con granchi (finti!) appesi alle pareti e dipinti ognuno in modo diverso. In quattro, scegliamo il Crab Fest: su una piastra incandescente ci servono un assortimento di zampe e chele che affrontiamo muniti di bavaglione in carta, schiaccianoci e spiedi vari, ma soprattutto a mani nude, imbrattandoci fino ai polsi.

 

Il giorno successivo concentriamo la nostra visita su quanto segue:

- Muir Woods, a 20 km nord oltre il Golden Gate. Una foresta di sequoie che è un po’ un assaggio del parco nazionale che visiteremo più avanti nel nostro viaggio. La scelta però non si rivela azzeccatissima poiché l’attesa della navetta è molto lunga e anche il percorso per raggiungere la foresta impiega molto tempo: nell’economia del nostro viaggio, in cui il tempo è prezioso viste le lunghe distanze e i tempi stretti, essendo venuti qui dobbiamo rinunciare a qualcosa nel programma pomeridiano.

E infatti, dopo Muir Woods, riprendiamo la macchina per fare un giro rapidissimo a Sausalito e rientrare a San Francisco. Attraversiamo il ponte immerso nella nebbia, caratteristica che non abbandona quasi mai questo punto della città: ci fermiamo per scattare qualche foto al ponte e allo skyline in lontananza, ma San Francisco non si vede nemmeno oltre la coltre grigia!

Per rientrare da questo lato si paga un pedaggio ponte di 6 $, che in uscita dalla città invece non si paga. A parte la nebbia che c’è qui, che peraltro dà un alone di magico a questo ponte rosso che emerge dalla nebbia, ho dimenticato di sottolineare quanto il clima di questa città, pur essendo in agosto, sia ottimale,: sempre fresco e ventilato di giorno, condizione ideale per girare, e freddino la sera.

- Haigh-Ashbury. Culla del movimento hippie americano che caratterizza ancora oggi ogni angolo: le vetrine dei negozi, la gente per strada, e soprattutto, i bellissimi graffiti che ricoprono quasi ogni spazio vuoto sui muri!

Vaghiamo pigramente nel quartiere fino ad un'altra tappa che ci eravamo segnati già dall’Italia: Amoeba Music, una catena indipendente di music store incredibili, dove ogni tuo desiderio in fatto di musica verrà certamente appagato! Sappiamo che la sede di Los Angeles è la più grande in assoluto, ma anche qui a San Francisco, almeno rispetto agli standard italiani, è uno spettacolo: a parte le file e file di scaffali con cd, dvd, vinili, ci sono anche qui poster di concerti che ricoprono tutte le pareti…insomma, non basterebbe una giornata per vedere tutto! È anche ora di cena, e quindi, pur a malincuore, dobbiamo andare via.

La sera torniamo a Nob Hill e ceniamo in un ristorante cinese vicino al nostro hotel.

 San Francisco è una città bellissima, multietnica e piena di storia: molti movimenti culturali e giovanili americani hanno avuto il loro fulcro qui e si avverta un’atmosfera unica. Peccato per il poco tempo a disposizione: una settimana sarebbe stata perfetta! Avrei voluto vedere il quartiere messicano Mission e tante altre cose, ma sarà per un’altra volta! Abbiamo la scusa per tornare un giorno…


Memo Associati

food

Crab House at Pier 39
203 C Pier 39
San Francisco CA
http://www.crabhouse39.com/

nightlife

shopping-books

City Lights Bookstore
261 Columbus Ave.
San Francisco, CA 94133
http://www.citylights.com/