San Pietroburgo
Made: 2008-11-10
Date From: 2008-08-03
Date To: 2008-08-03
Published: Si
Released under:
Nations: Kyrgyzstan
Main place: dedemel
Visited Places: Chiesa della Resurrezione o del Salvatore sul Sangue Versato, Cattedrale San Isacco, Fontana musicale, Piazza del Palazzo
Keywords: bania, portabicchieri, treno
Andrei viene a prendermi all’appartamento, oggi sarà un po’ più complicata la nostra comunicazione perché io conosco dieci parole russe e Andrei ne conosce cinque in inglese e non c’è Genia, la sua ragazza, a fare da interprete.
Fuori piove, il tempo a San Pietroburgo è variabile di giorno in giorno, qui ogni sera si consultano le previsioni del tempo per sapere il tempp del giorno dopo. Carichiamo i bagagli sulla Lada e andiamo in centro, parcheggiamo molto facilmente, le macchine non sono ancora molte e non ci sono parcheggi a pagamento, come, era qui in Italia non molto tempo fa. Andrei mi guida in un tour rapido di San Pietroburgo mi porta nell’ordine nella Piazza dell’Ermitage, poi a vedere le fontane che danzano a suon di musica. Arrivamo poi ad un luogo che è tappa di tutte le coppie che si sposate in giornata, le coppie arrivano in limusine lunghissime, non ne ho mai viste così tante insieme, escono sposi e invitati e malgrado l’acqua vanno a fare un brindisi vicino la riva del fiume e dopo il brindisi c’è rito di rottura dei bicchieri contro una grossa palla di pietra. Continuiamo il nostro giro lungo la Neva, poi passiamo accanto alla Chiesa della Resurrezione o del sangue versato. La pioggia si fa più intensa, offro un ombrello ad Andrei anche se è già zuppo d’acqua. Andiamo sulla cupola della chiesa di Sant’Isacco, che ora è un museo, da cui si gode, malgrado la pioggia, in bellissimo panorama a 360 gradi della città. Andrei mi spaccia per russo così pago il biglietto solo 70 rubli (circa 2 euro) come tutti i russi, in genere il biglietto costa molto di più per i turisti stranieri. Continiamo il nosto giro sotto la pioggia incalzante, ci fermiamo a prendere un caffè in un chosco lungo la Neva e poi bagnati fradici arriviamo alla macchina, mi cambio le scarpe e le calze inzuppate e sono quasi sicuro che mi ammalerò quando Andrei propone di andare in una bania. So cosa è la bania, è una sorta di sauna molto ma molto calda, mi spavento perché so che chi non è abituato potrebbe sentirsi male quindi non potendoglielo spiegare telefono a mia moglie pregandola di avvertire Andrei dei i miei timori. Andrei recepisce e per tutto il tempo che staremo nella bania mi chiederà ogni due minuti ‘narmalia?’ cioè ‘va tutto bene?’.
Arriviamo nella bania , anche qui incontriamo solo russi, turisti neanche l’ombra, prendiamo i nostri rametti di quercia con le foglie, un ascugamani, e per me un cappello per riparare la testa dal calore, e andiamo a cambiarci, dopo esserci spogliati andiamo nella stanza fredda della bania dove lasciamo l’asciugamano e raggiungiamo la stanza calda. La stanza calda contiene una fornace sulla quale sono sistemate delle pietre che vengono scaldate e sulle quali a turno qualcuno degli ospiti versa mestolate di acqua. La senzazione che si avverte è di un caldo che comincia a bruciare immediatamente sulla pelle, si fa fatica a respirare, io riesco a farlo solo con la bocca, ho paura di bruciarmi le narici, l’odore è buonissimo sa di legno aromatico, il calore aumenta in modo al limite del sopportabile quando viene aggiunta l’acqua sulle pietre, ci sono delle scale che portano a delle panche di legno, io non arriverò mai a sedermi, voglio essere sempre pronto a raggiungere la porta se dovessi sentirmi male. Ma la paura passa via presto, basta spostarsi verso la porta quando il caldo diventa insopportabile per stare meglio, si comincia a sudare subito ma ci si sente bene, con le foglie di quercia cominciamo a frustarci dolcemente, il corpo gradisce. Andrei si preoccupa di chiedermi continuamente se va tutto bene, ma ormai mi sento russo anche io, dopo 5 minuti passiano nella stanza fredda dove ci aspettano le docce fredde, i catini d’acqua da rovesciarci addosso oppure una piscinetta di acqua gelida, Andrei mi sconsiglia il bagno nella piscinetta, troppo freddo, quindi opto le docce e i catini, non riesco a non urlare quando l’acqua gelida mi arriva addosso. Ripetiamo 4 volte il passaggio caldo-freddo poi ci sediamo a riposarci, mi sento esausto ma mi sento benissimo, il freddo che abbiamo preso in mattinata e che avevamo nelle ossa è scomparso al suo posto un leggero tepore. Andiamo ad un Mc Donald fuori mano , nessun turista anche li, mangiamo un panino, colloquiamo per quanto possiamo, poi Andrei mi accompagna in stazione centrale dove prenderò il treno per Volgograd dove mi aspetta il matrimonio di mio cognato. Farà il viaggio con me Olga, la testimone della sposa, che incontro, presentata da Andrei, prima di entrare in treno. Saluto Andrei, ci vedremo al matrimono, ed entro nel treno. Il treno si chiama Slava, in ogni carrozza c’è una donna responsabile del servizio ai viaggiatori, controlla il biglietto, fornirà lenzuola, servirà il the, farà le pulizie ecc.Il biglietto lo aveva comprato mia moglie con una fotocopia del mio passaporto. Era andata a comprarlo il primo giorno utile, ossia circa un mese prima della partenza. Il posto non è dei migliori, viaggio in seconda classe, la carrozza non ha divisioni in scompartimenti qundi siamo in una grande camerata a noi toccano due posti lungo il corridoio, pazienza. Fortuna vuole che davanti ai nostri posti nel corridoio rimangono due posti vuoti e Olga ottiene l’ok per spostarsi, il viaggio sarà decisamente migliore, prendiamo il the nei bicchieri di vetro con il bellissimo portabicchieri in silverplate con le insegne di Volgograd. Mia moglie riuscirà, nel viaggio di ritorno a convincere la responsabile di carrozza, che non potrebbe, a vendercene uno per 400 rubli (circa 10 euro).