Una giornata a Monte San Biagio

MonteSanBiagio-Murales, mietitura
Diary by: Maria Teresa
Author: Redazione GoTellGo
Goteller: Private
Category: cultural tourism
Made: 2009-06-21
Date From: 2009-04-09
Date To: 2009-04-09
Released under: Creative Commons License
Nations: Italy
Main place: monte san biagio
Visited Places: Via Appia, Monti Ausoni, Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, Portella, Torre dell'Epitaffio
Keywords: sepolcro romano, agrumeti

Monte San Biagio sorge su uno sperone a forma di tolda di nave ai piedi dei Monti Ausoni.

Monte San Biagio sorge su uno sperone a forma di tolda di nave ai piedi dei Monti Ausoni. La piana sottostante che degrada verso Fondi e Terracina è ricchissima di agrumeti, alle spalle, sugli Ausoni, sughereti e faggeti.

Ricordato sin dal 1099, fu donato da Leone, conte di Fondi, al vescovo di Terracina. Fino al 1863 fu noto come Monticelli di Fondi, per distinguersi da Monticelli di Roccaguglielma (Esperia) nella stessa Terra di Lavoro, e mutò il nome in Monte S. Biagio per "un S. Biagio protettore del Comune".

Nel corso della visita suggeriamo di visitare:

Il nucleo urbano

Superata la parte più moderna, si raggiunge il suggestivo abitato, movimentato da vicoletti, scale e archi.

Il castello baronale, oggi distrutto, aveva quattro torri; ne rimane un avanzo di una di esse nel lato sinistro, con mura della cinta. Si conserva anche un portichetto del secolo XVI in una casa sul corso Vittorio Emanuele III.

La Chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista

E’ decorata, nel centro della parete absidale, da un bel trittico di Cristoforo Scacco, raffigurante lo Sposalizio di S. Caterina della Rota tra S. Giovanni Evangelista e il Battista, l'ultima Cena e il Transito della Vergine. Databile al XVI secolo, con la firma "Cristoforus Scacco de Verona pinxit"; fu fatto per commissione del congiunto Evangelista Scacco di Monticello, "canonico salernitano"

Nel campanile è murata una colonna miliare della via Appia, con iscrizione che ricorda la munificenza di Caracalla, il quale, a sue spese, fece lastricare la via per 31.000 passi-

La Torre dell'Epitaffio e Portella

Poco distante da Monte San Biagio si erge un grandissimo sepolcro romano a pianta quadrata (m 9 per lato, 18 mt. di altezza) detto la Torre dell'Epitaffio o più familiarmente "Er Pataffo". Secondo la tradizione vi è seppellita Tulliola, la figlia di Cicerone. La torre fungeva da confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli, come ammoniva l’iscrizione latina (Hospes, hic sunt fines Regni Neapolitani./ Si amicus advenis,/ pacata omnia invenies, /et, malis moribus pulsis, bonas leges) fatta incidere nel 1568 dal duca d'Alcalà Don Perafan di Ribera, vicerè di Napoli sotto il regno di Filippo II.

Da quella torre, che il Rossini nel suo Viaggio pittoresco da Roma a Napoli (Roma, 1839) disegnò alla tav. 45, cominciava propriamente una breve zona di rispetto, giacché il vero secolare confine del Regno delle Due Sicilie, presidiato da guardie napoletane, era a Portella: un edificio costituito da due belle torri quasi cilindriche in mattoni e travertino, congiunte da un portico e difese da un gran portone a due battenti, che sorge sull'Appia tra il verde di una vegetazione rigogliosa di aranci, ai piedi della collina sulla quale si stende Monte S. Biagio. Al Rossini dobbiamo anche la rappresentazione di Portella, dove i viaggiatori subivano visite minuziose. Da essa il titolo di "Duca di Portella" conferito da Ferdinando I al Principe di Metternich (1819). Il tratto tra l’Epitaffio e la Portella rappresentava la zona neutra tra i due Stati.

 

 

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